mercoledì, gennaio 16, 2008

La sindrome Gassman che Legge le Analisi Cliniche

E' in momenti come questi che mi ritrovo a rimpiangere periodi passati passati a autopigliarmiperifondelli. Battute su presunti amori per lo ppiù virtuali precocemente etichettati come "padri dei miei figli", visioni collettive di partite di rugby con conseguente assunzione di gergo camionistico, citazioni alleniane varie..
Lo ammetto: era puro esorcizzare quello che i più si ostinano a chiamare sentimenti.
Ora temo, e mi è stato fatto notare da una cara amica, di soffrire di una nuova patologia: la sindrome Gassman che legge le analisi cliniche.
Tale patologia è comunemente associata alla visione/frequentazione/spudorata passione virtuale o meno per individui dall'indubbia indole artistica, ma non necessariamente. Non necessariamente alla frequentazione e non necessariamente di indole artistica.
La sindrome di Gassman che legge le analisi cliniche consiste nell'attribuire al contenuto espresso, di qualsiasi natura esso sia (artistico, intellettuale, superficiale, onirico etc.) le caratteristiche di colui che lo enuncia, fornendo in questo modo attendibilità definitiva e assenso istintivo all'enunciato prescindendone dal contenuto.
Ammettiamo che sia un male comune, forse non prettamente femminile, legato al fenomeno del mito, ammettiamo come valida l'asserzione "ognuno ha l'immaginario che si merita" ma quello che mi chiedo, la domanda da cui scaturiscono tutti i miei dubbi e che difficilemente avrà risposta e soluzione in tempi brevi è questa: "E' meglio un uovo (sodo) - come il Toblerone, qualcuno sa perché -  oggi o un pollaio domani?"

(si ringrazia caldamente rowena per l'ispirazione)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Intanto complimenti per il tag di questo post. Poi aggiungo che i post, e le idee per essi, come gli amici godono della proprietà transitiva e possono essere presi in carico da altri senza troppi problemi. Dunque sono contenta che qualcuno si sia preso in carico Gassman che legge le analisi cliniche. E' uno sporco lavoro, ma qualcuno deve pur farlo...
E nelle pause puoi sempre addentare un uovo sodo e al diavolo il pollaio...

Anonimo ha detto...

clauz ma di che ti passa per la capocchia di scrivere che? eddai mettiamo delle animazioni o qualcosa per noi giovini ignoranti.
pietro

Alexcinema ha detto...

Claudia, ho scoperto di essere affetto anche io da questa strana sindrome.... ce l'avevo e non ne conoscevo il nome... Grazie!! :-)

Anonimo ha detto...

come il Toblerone, qualcuno sa perché....

credo che sia una delle rarissime volte in cui posso dire...te li feci conoscere io...miodiodiomio capita sempre l'inverso...

Anonimo ha detto...

Ho deciso che ti stimo, anche se non ti conosco e probabilmente non leggerò altro post al di fuori di questo.
Ma ti stimo, molto.

M.